L'On. Carlo Giovanardi dell'Unione di Centro presenta alla Camera dei Deputati, nella seduta del 12-06-2007, l'interpellanza 2/00595 nei confronti del Ministero della Giustizia.
Queste le premesse dell'interrogazione dell'On. Giovanardi:
- Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
- i media hanno dato ampio rilievo ad un convegno organizzato a Milano da una associazione denominata IAD Bambini Ancora, secondo la quale in Italia un ragazzo su sei è vittima dei pedofili, con addirittura cento abusi mai scoperti per ogni fatto accertato;
- questo fenomeno definito nel convegno «l'epidemia del terzo millennio» avrebbe coinvolto, prendendo per buoni i dati forniti dall'associazione, un milione di bambini negli ultimi dieci anni;
- tali incredibili dati, secondo i quali in ogni classe elementare di trenta bambini, almeno 5 sarebbero stati abusati appaiono totalmente fuori dalla realtà;
- la diffusione di tali dati rischia di alimentare una psicosi collettiva moltiplicando i casi di segnalazioni di falsi abusi -:
- se i responsabili dell'associazione siano professionisti che hanno avuto incarichi di periti da parte dell'autorità giudiziaria;
- quale fondamento abbiano secondo il governo i dati diffusi da questa associazione;
- quali costi vengano sostenuti ogni anno per incarichi professionali e consulenze affidati ai cosiddetti esperti della materia.
La onlus IAD Bambini Ancora è presieduta da Maria Benigno Bruni, premio "Ambrogino d'Oro 2006", moglie del medico legale Maurizio Bruni, altro consulente ben noto a chi si occupa di casi di falso abuso e già presente nella nostra blacklist di abusologi (partecipò ad esempio ai processi della bassa modenese ed al processo contro il tassista Viola, quello che poi decretò il tramonto del pool-Forno, massacrato dalle contestazioni della PM Siciliano), anch'egli membro della onlus e relatore al convegno dello IULM (tra i relatori anche lo stesso procuratore Pietro Forno).
Chi fosse interessato alle posizioni di questa onlus, può trovare ad esempio sul loro sito:
- un comunicato stampa sugli abusi in un "asilo vicino a Roma" del 13/01/2007, in cui i fatti descritti nelle accuse non godono del beneficio di alcun dubbio;
- un manifesto per la tutela dell'infanzia, scritto a caratteri rossi e neri in corpo 25 (Frassi-style).
- "Tutte le ricerche finalizzate a fare emergere il fenomeno sommerso della violenza a danno di fanciulli indicano una cifra che varia dal 15% al 25% quale percentuale di ragazzi che dichiarano, rispondendo ad un questionario anonimo, di essere stati oggetto di gravi violenze fisiche o sessuali, (ricerca Movimento per l’Infanzia - Sos infanzia 2005, ricerca prof. Alberto Pellai Dipartimento di Sanità Pubblica Università di Milano 2002, ricerca del prof. Jèrome Laederach dell’Università di Ginevra 1999). Significa che in Italia circa due milioni di bambini su dieci milioni, secondo le proiezioni di queste ricerche, sono stati oggetto di gravi violenze sessuali o fisiche; di questi casi solo lo 0,9% è stato oggetto di denuncia. Nell’ultima ricerca compiuta da Sos Infanzia (Movimento per l’Infanzia) l’11% dei ragazzi ha dichiarato inoltre di essere stato vittima di violenze psicologiche durante l’infanzia (si tratta di circa un milione di minori). Altre cause di sofferenze diverse, ma non per questo meno traumatiche, sono gli incidenti stradali, che rappresentano la prima causa di morte per i ragazzi dai 15 ai 29 anni, a causa sempre degli incidenti stradali, inoltre, ogni anno in Italia 15.000 bambini soffrono danni permanenti, a questi dati si devono aggiungere quelli relativi ai bambini scomparsi, quindi i bambini impiegati illecitamente nel lavoro (circa 400.000 da una ricerca della CGIL del 2001), i bambini vittime di incidenti domestici, i bambini impiegati nell’accattonaggio, utilizzati dalla malavita o che vivono sotto la soglia della povertà (circa due milioni in Italia). Le cifre sono impressionanti, lasciano senza fiato, increduli (...)"
- "Studi seri a carattere scientifico (prof. Pellai, Università di Milano, prof. Laederach Università di Ginevra, ricerche portate a termine anche dal Movimento per l'infanzia, Graziano Guerra Sos Infanzia) indicano che più del 10% dei bambini subiscono violenza sessuale. Si tratta di più di 50.000 casi all'anno in Italia a fronte di SOLE 800 denunce".
- "Sapevi che da seri studi scientifici portati a termine in Italia, in Europa e negli Stati Uniti più del 20% dei bambini subirebbe violenza sessuale, fisica o psicologica? Lo sapevi che in Italia solo l’1% delle violenze ai danni di bambini viene denunciato e che circa il 50% di queste denunce viene archiviato?"
- "L’associazione IAD Bambini Ancora ha finalmente organizzato questo convegno di dimensioni europee, col patronato della Regione Lombardia, ed il patrocinio del Comune di Milano e delle province di Milano e Como. Per partire da dati concreti e con studi solidi. Perché è di questo che l’attività giudiziaria ha bisogno (...)";
- "In Italia si stima che almeno un ragazzo su 6 sia stato vittima di abusi sessuali nell’infanzia o nell’adolescenza. Drammi spesso consumati all’interno delle mura domestiche, che portano le giovani vittime, per un sottile meccanismo psicologico di difesa, a chiudersi sempre più in se stessi, e a non rivelare motivazioni e artefici di tali violenze. E’ per questo che per ogni episodio accertato di abuso, altri 100 non vengono denunciati. Dati a dir poco sconcertanti (...)";
- "Abbiamo deciso di spalancare le porte del nostro Ateneo a questo convegno – ha ricordato in apertura del convegno Giovanni Puglisi, rettore dell’Università IULM – e ciò nonostante, ben lo sappiamo, ci verranno riferiti dati, numeri e casistiche che mai avremmo voluto ascoltare. Gli abusi ai minori e ai bambini sono un fenomeno di una gravità immensa, ma che purtroppo, talvolta, rimane sommerso";
- "Maria Benigno Bruni, presidente di IAD Bambini Ancora, che ha ricordato come obiettivo del Convegno sia mostrare le reali dimensioni di un fenomeno di cui forse non si parla ancora abbastanza";
- "Secondo una ricerca condotta dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università degli Studi di Milano, su un campione di 3mila studenti delle scuole secondarie del capoluogo lombardo, il 14% ha dichiarato di avere subito abusi durante l’infanzia. «Dati a dir poco drammatici» – ha commentato il Presidente del Consiglio Comunale di Milano Manfredi Palmeri";
- "«È l’epidemia del Terzo millennio». Lo slogan lanciato nel convegno internazionale sulla pedofilia tenuto all’Università Iulm di Milano arriva proprio nel giorno in cui scoppia la rivolta contro il «partito» che rivendica un incredibile «diritto al sesso con i minori»";
- "Gli esperti riuniti a Milano hanno fotografato un fenomeno in crescita con dati inquietanti: almeno un ragazzo su sei è stato vittima di abusi. Ogni anno, in Italia, 41mila nuovi casi di violenza. E il dato ancora più allarmante è che il 90% si consuma in famiglia. Ecco perché la maggioranza degli abusi non viene segnalata. Si calcola, hanno spiegato i relatori del convegno, che, per ogni episodio accertato, cento non vengano denunciati".
- "In Italia almeno un ragazzo su 6 è stato vittima di abusi sessuali nell'infanzia o nell'adolescenza e ogni anno sono almeno 41mila i nuovi casi di violenza sui minori. Ma per ogni episodio accertato di abuso, 100 non vengono denunciati perché il 90% delle violenze si consuma fra le mura domestiche. E' quanto emerge da una ricerca condotta dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università degli Studi di Milano, secondo la quale su un campione di 3mila studenti milanesi delle scuole secondarie è emerso che il 14% è stato vittima di episodi di violenza o abuso durante l'infanzia e l'adolescenza, in maggioranza bambine e ragazze. I dati sono al centro del convegno internazionale "I segni dell'abuso sessuale sui minori, Fantasia o realtà", in programma tra oggi e domani a Milano alla Libera università di Lingue e Comunicazione Iulm, organizzato da associazione Iad Bambini Ancora Onlus in collaborazione con Milano Bella da Vivere, sotto il patronato della Presidenza della Regione Lombardia, dedicato ad un tema sempre più spesso al centro delle cronache".
- "Segnalo l’interpellanza del Deputato Giovanardi: ci sembra un attacco gratuito e ingiustificato ad una Associazione che come la nostra si batte quotidianamente contro l’abuso sui minori e la pedofilia".
- 'psicosi collettiva' o psicosi di un membro del Parlamento ? (16/06/2007);
- Carlo Giovanardi : ZERO in matematica (22/06/2007) "La parola è stata data ad esperti che sono d'ccordo con quelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che affermano che 150 milioni di ragazze e 73 milioni di ragazzi minori di 18 anni avrebbero subito un rapporto sessuale imposto o altre forme di violenza sessuale nel 2002. Il rapporto 2006 delle Nazioni Unite afferma che nei 21 paesi, sviluppati per la maggioranza, fino al 36 % di donne e 29 % degli uomini sono stati vittime di violenze sessuali durante l'infanzia";
- Interpellanza stupida di Carlo: questioni ai rappresentanti della camera (28/06/2007).
- "Diamo una risposta chiara, precisando che i dati sul fenomeno della “violenza sessuale sommersa” a danno di bambini, purtroppo lungi dall’essere “totalmente fuori dalla realtà” sono stati diffusi da alcuni relatori presenti al Convegno fra i quali il prof. Pellai, che lavora presso il dipartimento di sanità Pubblica all’Università di Milano, che ha fatto la prima ricerca in Italia e l’avv. Girolamo Andrea Coffari, che è presidente del Movimento per l’Infanzia, il quale ha condotto, insieme all’associazione Sos Infanzia e all’associazione Etica 2001, due ricerche sulla violenza sommersa. Inoltre tali dati sono contenuti nel rapporto CENSIS del 16 luglio 1998 “Sfruttamento sessuale e minori: nuove linee di tutela”, che è largamente conosciuto, almeno da chi ha a cuore la tutela dei minori. Le ricerche, condotte rispettando rigorosi principi scientifici e metodologici, consistono nella somministrazione di questionari anonimi a ragazzi delle scuole superiori; i campioni analizzati sono nell’ordine delle migliaia di individui. I dati resi pubblici sono in linea con quelli ottenuti da ricerche analoghe condotte sia negli Stati Uniti che in Europa (a titolo esemplificativo: ricerca di Diane Russel Nord America 1983; Kelly, Regan e Burton, Gran Bretagna 1991; prof. Jérome Laederach, Università di Ginevra 1999; prof. Pellai, Università di Milano, 2001 e 2006; Sos Infanzia (Movimento per l’infanzia) ricerche 2005 e 2007) e riportano una percentuale che varia fra il 10% e il 15% di popolazione infantile che subisce abuso sessuale".
- "L'uovo di Colombo del dott. Pellai", sui limiti che affliggono i dati della sua ricerca, la cui validità viene solo presunta ma mai dimostrata, e nonostante ciò presentati dall'epidemiologo come "dati di qualità", in spregio ad ogni prudenza scientifica e divulgativa. Nei commenti al nostro post troviamo anche una interessante risposta dello stesso Pellai (sempre che fosse proprio egli a scriverla), che ha in realtà aumentato ancor più i nostri dubbi sulla sua neutralità ed attendibilità scientifica;
- "I viaggi del maestro David Finkelhor", sull'influenza culturale che Pellai ha raccolto dal celebre sociologo statunitense, vero ispiratore originario del progetto secondo cui la scienza dovrebbe tentare di dimostrare a tutti i costi che l'abuso sessuale sui minori è un fenomeno dalle dimensioni enormi e sommerso per il 99% (guarda caso, la stessa percentuale che torna e ritorna in continuazione nelle bocche dell'abusologia d'accusa). Non solo una bufala, una vera e propria piaga culturale che ammorba il pianeta già da decenni, sempre con la stessa trama che si ripete nei vari paesi, copione di cui Finkelhor è certamente uno degli autori originari, mentre Alberto Pellai e Maria Letizia Bruni non sono che gli attuali interpreti della versione italiana di questo "format" psico-socio-giuridico. Ricordiamo anche che Finkelhor venne già duramente criticato poiché nelle proprie ricerche raccoglieva per buone indiscriminatamente tutte le accuse o dichiarazioni di abuso, anche quelle false, e anche poiché restò vittima di alcune delle peggiori cantonate sugli abusi sessuali collettivi, a cominciare dal caso McMartin di cui fu uno dei protagonisti.
Il numero di risposte "Sì" fornito in risposta a queste domande è stato poi confrontato con il numero delle risposte "No", secondo la raffinatissima procedura scientifica della "media aritmetica":
frazione di "violentati" = Sì / (Sì+No)
Il risultato totale per Pellai è stato del 15,4% (poi vulgarizzato come "uno su sei") di soggetti che hanno dato almeno una risposta Sì ad una delle 5 domande chiave.
Ecco i dati, suddivisi per tipologia di abuso, in ordine crescente di severità:
- 3% dei soggetti ha risposto affermativamente alla domanda "Ricordi ancora oggi che un adulto ti abbia mostrato materiale pornografico quando eri bambino?" (età media dell'esperienza: 10,8 anni);
- 11,3% dei soggetti ha risposto affermativamente alla domanda "Ricordi ancora oggi che ti sia capitato di essere stato/a toccato/a da persone adulte o più grandi di te in parti intime (per esempio seno, sedere, genitali) in un modo che ti ha creato disagio?" (età media dell'esperienza: 12,6 anni);
- 2,6% dei soggetti ha risposto affermativamente alla domanda "Ricordi ancora oggi che ti sia capitato di essere stato/a costretto/a a toccare i genitali di persone adulte o più grandi di te?" (età media dell'esperienza: 11,2 anni);
- 1,4% dei soggetti ha risposto affermativamente alla domanda "Ricordi ancora oggi che ti sia capitato di essere stato/a costretto/a a masturbare persone adulte o più grandi di te?" (età media dell'esperienza: 12,7 anni);
- 1,6% dei soggetti ha risposto affermativamente alla domanda "Ricordi ancora oggi che ti sia capitato che qualche adulto ti abbia obbligato ad una penetrazione (anale, vaginale o orale) o ha tentato di farlo?" (età media dell'esperienza: 15 anni).
10 commenti:
Per questo post, saranno cancellati tutti i commenti non attinenti alla questione
l tema è molto delicato e c'è da rabbrividire poichè una nuova forma di squadrismo, incoraggiata da stampa pubblica opinione e (paura!) parlamento tutto, si accinge a prefabbricare, nelle sottili sfumature delle fattispecie di reato sessuale, tutto e il contrario di tutto. Questione di convenzioni, dal 10% si fa presto a passare al 50, 60, 70, 90%. Spero di non essere frainteso ma ho proprio timore che ormai si sia completamente perso di vista il ruolo ed il punto di vista della vittima spostando tutta l'attenzione su una ideologica cultura della emergente questione sessuale.
Non credo che l'On. Giovanardi avesse tanto tempo da perdere per o ccuparsi (poichè non è la prima volta che lo fa) del problema se questo non meritasse un minimo di attenzione: ormai è scattata l'emergenza e ce ne accorgeremo presto. Intanto prima che si diradino le nubi che offuscano la ragione 'ste ONLUS lucrano.
Neo-maritini in erba, neo-insegnanti elementari vincitori di concorso: fatevi una polizza assicurativa. Non c'e, dite? Ci sarà, ci sarà....
Firmato Antonio Mariani che odia in ugual misura pedofili e ignoranti
Complimenti per questo post e per il precedente (che mi era sfuggito) su Finkelhor. Sto leggendo il Silenzio di Satana, ma mi era sfuggito che il modello del Pellai et al. fosse proprio uno dei protagonisti di un caso così orribile come il Mcmartin. Che dire, fa veramente cascare le braccia. Che l'opinione pubblica caschi con tutte le scarpe in casi come quelli di Rignano sgomenta, ma risulta quanto meno comprensibile (nel senso che la persona comune non è tenuta a conoscere i "precedenti"). Ma che degli studiosi italiani insistano con tanta sicumera su una strada che ha già dimostratamente prodotto tanti danni all'estero mi fa sorgere seri dubbi sulla loro buona fede (o intelligenza).
Stupisce che Giovanardi non si sia informato prima di chiedere al governo dati gia' disponibili pubblicamente: i dati epidemiologici sull'abuso sessuale infantile dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' sono disponibli qui www.who.int/publications/cra/chapters/volume2/1851-1940.pdf
Questo il riferimento bibliografico:
Andrews, G., Corry, J., Slade, T., Issakidis, C., & Swanston, H. (2004). Child sexual abuse. In Ezzati, M., Lopez A. D., Rodgers, A., & Murray C. J. L. (Eds.), Comparative quantification of health risks. Global and regional burden of disease attributable to selected major risk factors (Volume 2, pp. 1851-1940). Ginevra: World Health Oraganization.
Si puo' guardare il dettaglio: le stime sono state ricavate
mediante un esteso studio meta-analitico, in cui è stato esaminato un database di 513 articoli scientifici o report, selezionati per rispondenza ad un insieme di criteri molto stretti (ad es. pubblicazione su riviste scientifiche peer-reviewed, campione con più di 100 soggetti, dati sull'abuso sessuale infantile riportati separatamente dalle altre forme di abuso, rappresentatività della popolazione da parte del campione per età e genere) e comparati eliminando gli effetti della varianza dovuti alle differenze metodologiche (metodo di raccolta dati, definizione di abuso sessuale, definizione di infanzia, tasso di risposta alle interviste).
La stima dell'OMS riguardo la prevalenza (è la misura standard in statistica di un evento nel corso di un certo arco di tempo) dell'abuso sessuale infantile nell'Europa occidentale è del 15.8% per la popolazione femminile e del 3.8% per quella maschile; i dati per l'America del nord sono rispettivamente 26.5% e 6.7%.
Giovanardi si informi per cortesia...
fra
Ottima segnalazione davvero, è importante poter discutere di dati e di metodo, anche al di là delle differenze di opinione.
Non capisco tuttavia la sua critica a Giovanardi. Giovanardi ha contestato i dati di Pellai, diffusi dal convegno IAD.
Lei risponde segnalando i dati di altre ricerche, che non a caso sono parecchio diversi da quelli di Pellai (i tassi di prevalenza da lei citati corrispondono solo a poco più della metà di quelli diffusi invece dallo IAD).
Perchè allora critica Giovanardi, anzichè unirsi a lui nel sostenere che la stima di "uno su 6" nel nostro paese è eccessiva?
?
riportiamo allora il dato della prevalenza per la popolazione femminile in sesti invece che in centesimi (P è la prevalenza in sesti):
15,8 : 100 = P : 6
P = (6 x 15,8) / 100 = 0,948
ovvero quasi una bambina su sei, dato OMS per l'Europa
@Fra:
suvvia, lei era partito molto bene, adesso però non ci prenda per tonti. Capiamo benissimo che quel dato corrisponda a quasi 1/6 per le bambine, ma lei vede altrettanto bene che per i maschietti le cose non stanno così. Il 3,8% dell'OMS corrisponde a 1 maschio su 26.
Alla luce di ciò, lei difende ancora gli slogan dello IAD?
Perchè è dello IAD che parla l'interpellanza di Giovanardi, non dell'OMS.
Badi inoltre che il punto cruciale delle nostre contestazioni non risiede affatto nel calcolo percentuale, ma nella modalità di raccolta del dato, che è gravemente viziata all'origine.
Le ricerche prese in considerazione della meta-analisi condotta per l'OMS sono tutte ricerche di self report. Ovvero i soggetti AFFERMANO di aver subito certe cose: validità ignota, nessuna possibilità di controllo. Lo dicono gli stessi autori (però poi molti fanno finta di niente).
Per me 1/6, 1/20 o 1/1000 non fa alcuna differenza, se so che tanto il dato non è valido, anzi se non so neppure quale validità attribuirgli. I numeri saranno anche precisi, peccato che non sappiamo affatto a cosa corrispondano.
Si tratta di ricerche ben condotte, splendidi palazzi, ma purtroppo mancanti di fondamenta.
So bene che è difficile pensare ad alternative sperimentali al metodo del self report. Ma solo per questo dobbiamo innalzarlo a verità scientifica?
I milanesi dicono "piuttosto che niente, è meglio piuttosto", ma io non sono convinto che si applichi in questo caso. Delle cose di cui non si può sapere, credo sarebbe meglio non argomentare.
O per lo meno argomentarne con minore sicumera ed evitando allarmismi.
Ti invito a leggere e riportare per esteso in questo blog il report originale dell'OMS, in cui le ricerche considerate non sono affatto 'tutte di self report'!
Inoltre non esiste una dimostrazione che invalidi il metodo del self-report, viceversa, esistono ricerche, come quella di Gorey e Leslie, che dicono invece che i self-report sulle esperienze di abuso sono affidabili. Ecco l'articolo:
Gorey, K. M., & Leslie, D. R. (1997). The prevalence of child sexual abuse: integrative review adjustment for potential response and measurement biases. Child Abuse & Neglect, 21 (4), 391-398.
Il mio invito a Giovanardi riguardava il fatto che un parlamentare ha il dovere morale di non creare allarmismi riguardo ad un fenomeno o a chi se ne occupa, procedendo solo per sentito dire. Prima di alzare i toni in quel modo Giovanardi ha il dovere di informarsi in modo approfondito, ne avrebbe tutti gli strumenti.
(ops, avevo dimenticato che prima di Natale avevamo lasciato questa discussione aperta)
Tutto molto interessante, e ottimo il report, bisognerebbe davvero approfondire. Ma perchè dovrei farlo io, di grazia?
Il report è già su internet e lo hai appena linkato tu, non serve copiarlo qui. Se riporto qualcosa è per analizzarlo e commentarlo ed è un lavoraccio.
Troppo facile buttare lì un link e dire che dimostra qualcosa. Se secondo te è così, fai tu l'analisi e metti in luce i dati chiave. Ti daremo spazio con vero interesse.
L'on. Giovanardi chiede quanto i "cosiddetti esperti" di abusi ricavino dai bambini.
Secondo le cifre disponibili in rete, in Italia ci sono quasi 30000 minorenni allontanati dalle famiglie ed obbligati a crescere in case-famiglia spesso sospettate di collegamenti con gli abusologi. Per ogni bambino, gli ex-genitori o lo stato pagano circa 150 Euro al giorno.
Quindi, in totale, circa UN MILIARDO DI EURO ALL'ANNO.
La "difesa dell'infanzia" muove un giro di affari da fare invidia ai trafficanti di organi, che aiuta a capire perchè esistano ginecologhe disposte ad attestare centinaia di falsi abusi: oltre alle consulenze, impadronirsi di un bambino può rendere mezzo milione di euro.
30000 minorenni vuole dire che un minorenne italiano ogni 300 è finito in queste case-famiglia:
anche la morte in culla ne colpisce uno ogni 300 circa.
Se, come sostiene questo avvocato Andrea Coffari, un minorenne ogni 6 fosse abusato, il giro di affari degli abusologi potrebbe salire a 50 miliardi di euro all'anno, da fare invidia alla camorra. Pare incredibile, ma siamo nel paese dove la camorra, seppellendo rifiuti tossici, è riuscita ad avvelenare intere popolazioni senza che nessuno la fermasse prima.
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